Lug 12, 2011
Liceo Tito Lucrezio Caro - Cittadella

Scarti alimentari: che fare?

Si può intervenire in qualsiasi stadio del ciclo di vita di un prodotto, dalla coltivazione al suo consumo.

Rivista: AMBIENTE
Casa editrice: Publindustria srl
Numero 3
Aprile 2011

Riassunto a cura di: Fior Giovanni e Gobbo Davide
Istituto: Liceo “Tito Lucrezio Caro” – Cittadella

Lo spreco del cibo è una malattia della nostra società sotto gli occhi di tutti: in Italia infatti, per esempio, viene buttato via circa il 30% del cibo prodotto, corrispondente ad una spesa annua di 37 milioni di euro.

Si pone perciò un problema etico, ambientale ed economico, di cui una parziale soluzione sembrerebbe il recupero a fini alimentari dei prodotti scartati dai grandi distributori.

D’altra parte anche lo smaltimento di rifiuti alimentari attraverso compostaggio o digestione anaerobica apporta grandi vantaggi ambientali, nonché economici, perché permette di abbattere i costi legati allo smaltimento dei rifiuti in discarica o presso gli inceneritori.

Nel campo del recupero degli scarti industriali un posto d’avanguardia viene occupato dalla ditta norvegese Norsk-Biogas che infatti, attraverso il riciclaggio degli scarti alimentari, produce un materiale organico di qualità adeguata al compostaggio o alla produzione di biogas, recuperando oltre il 95% del materiale organico in entrata.

In Inghilterra invece, grazie alla collaborazione fra una ditta di catering e ristorazione (la Boxter Storey) e il PDM Group ( società di spicco nel settore del riciclaggio ) il cibo avanzato viene conservato in grandi contenitori, dai quali viene prelevato successivamente per essere impiegato nella produzione di energia elettrica e termica mediante combustione diretta in uno speciale impianto di cogenerazione.
In questo modo, ogni anno, duecentomila tonnellate di rifiuti alimentari vengono trasformati in energia sufficiente per alimentare circa sedicimila abitazioni, consentendo di evitare l’emissione nell’atmosfera di 50 tonnellate annue di CO2 e senza la creazione di ulteriori sottoprodotti da smaltire.

1 Comment

  • sicuri che si tratti solo di 37 milioni di euro?

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